Oggi qui a Roma il tempo è nuvoloso, fra un po’ inizierà a piovere e le temperature si sono abbassate.
I nostri trichocereus ed echinopsis però stanno fiorendo tutti in contemporanea ed allora perché non approfittarne per impollinarli tra di loro? Ho preso quindi un pennellino e mi son divertito a fare l’ape maia! 🙂
Trichocereus imperialis x grandiflorusEchinopsis rosa pallido x echinopsis fiore rosa-arancioEchinopsis oxygona x ibrido fiore arancioneTrichocereus grandiflorus x ibrido rosa-giallo
Speriamo che escano degli ibridi interessanti e dai colori particolari! 🙂
Da una settimana, qui a Roma sta facendo un caldo assurdo… con punte di 43°C in serra durante le ore centrali della giornata.
Anche le minime sono abbastanza alte… oscillano intorno ai 21-23°C.
Molte piante grasse, in questo periodo, hanno bisogno di frequenti annaffiature ma le fioriture sono sempre frequenti. Purtroppo sono anche fioriture molto brevi… infatti, a causa del caldo assurdo, i fiori durano poco più di 24 ore e sfioriscono durante le ore più calde.
Abbozzo di fiore in echinopsis ibrido
In compenso, altre piante succulenti sembrano godere di queste alte temperature:
“Trichocereus – Pianta della famiglia delle Cactacee. Il suo nome deriva dal greco “trichòs” (pelo) e da “cereus”. Pianta originaria dell’America meridionale, di forma tubolare con ramificazioni o polloni alla base, ha spine areolari corte e fitte e pelose, poste sulle costonature; i suoi fiori, che generalmente fiorisco di notte, sono di colore bianco. Se ne possono contare almeno 40 specie (il genereTrichocereus è stato ora incluso nel genere Echinopsis).
La loro coltivazione richiede terreno molto poroso e drenante composto di terra concimata e da almeno una sesta parte di sabbia. Vanno poste in vasi non molto grandi e il suo rinvaso dovrà avvenire almeno ogni tre anni. Le innaffiature devono essere fatte solo quando la terra si presenta asciutta; la sua posizione richiede pieno sole e luce; in inverno andranno esposte a una temperatura che non sia inferiore ai 4 °C e le innaffiature sospese del tutto.
La riproduzione avviene per seme su di un terriccio misto a sabbia molto fine e mantenuto umido a una temperatura di 21 °C senza copertura di protezione o per talea tramite i polloni che si sviluppano alla base della pianta.”
Fioritura notturna di un trichocereus
La coltivazione di Trichocereus richiede vaso di dimensioni adeguate con il substrato tipo per le cactaceae. Le innaffiature, come di consueto, devono essere effettuate quando il substrato è completamente asciutto e nella stagione invernale sospese completamente. L’esposizione sarà in luce molto intensa o pieno sole. In inverno andranno coltivate a una temperatura non inferiore ai 4 °C, anche se la maggior parte delle specie, se completamente asciutte, anche a temperature prossime allo zero e per brevi periodi resiste bene anche a temperature inferiori.
Trichocereus dal fiore rosa
La riproduzione avviene molto facilmente a mezzo di seme oppure per talea utilizzando i polloni che, come abbiamo detto, si sviluppano numerosi alla base della pianta.
La riproduzione può anche avvenire tagliando la parte apicale del fusto, lasciata seccare alcune settimane, e successivamente interrata direttamente nel substrato di cultura mantenuto umido.
In considerazione della facilità di riproduzione, della vigoria della sua crescita e della sua resistenzasono piante che frequentemente vengono utilizzate come portainnesto (es. Trichocereus pachanoi).
Quando ho iniziato a collezionare le piante grasse, ormai nel lontano 2006, non avevo la benché minima idea su come costruire un germinatoio per seminare, durante la stagione invernale, i semi dei cactus e delle succulente… né tantomeno sapevo da dove iniziare e quali materiali mi occorrevano.
Così ho optato per questa soluzione molto “improvvisata” ma, dall’altro lato, molto economica! 🙂
Ho liberato un ripiano della mia libreria ed ho iniziato a sistemare dei bicchieri da caffè, come vedete nella foto, coperti dalla pellicola trasparente (comunemente usata in cucina) e puntando una lampada da comodino sopra di essi.
La lampadina usata è di quelle normali ad incandescenza da 40 watt, collegata poi ad un timer regolabile in modo da garantire 11-12 ore di luce alle semine.
Il germinatoio improvvisatoI bicchierini da caffè
Nonostante sia stato comunque un primo esperimento, i risultati non sono stati poi tanto male!
Plantule di gymnocalycium mazanense v.polycephalumPlantule di Leuchtembergia principisPlantule di thelocactus setispinusPlantule di trichocereusPlantule di astrophytum myriostigma v.tulensisPlantule di astrophytum asteriasPlantule di astrophytum ornatumPlantule di escobaria tubercolosa forma giganteaPlantule di euphorbia obesaPlantule di gymnocalycium nataliePlantule di gymnocalycium mazanense v.polycephalumPlantule di gymnocalycium mesopotamicum (3 mesi)Plantule di leuchtenbergia principis (3 mesi)Plantule di trichocereus ibridi
Tralasciando il terriccio, che come potete vedere era molto organico e quindi facilmente soggetto all’insorgenza di muffe ed alghe…