coltivazione, guide

Ripicchettare i semenzali di un anno

Come e quando rinvasare i semenzali delle cactacee

Vi sarete sicuramente ritrovati con il problema di ripicchettare le semine fatte l’anno o la stagione precedente che non stanno più nel vaso originario e necessitano per forza di un rinvaso per continuare a crescere e dare quindi più spazio alle radici.
In genere, per molti appassionati, il periodo ideale è l’inverno cioè la fase di riposo vegetativo ma, personalmente ho avuto risultati positivi rinvasando i semenzali anche durante la primavera.

Finora mi è capitato di ripicchettare semenzali di astrophytum ibridi, mammillarie, echinocactus, ferocactus e cultivar di trichocereus.

La prima operazione è quella di lavare i contenitori o quantomeno pulirli accuratamente per eliminare residui di terra o radici.
Alcuni appassionati di piante grasse, lasciano in ammollo i vasi per una notte in un secchio di acqua calda con varechina.

A questo punto, dopo aver preparato il substrato con adeguata proporzione tra materiali inerti e terriccio organico, si passa al rinvaso dei giovani semenzali.
L’operazione di raccolta dei semenzali è abbastanza delicata. Bisogna infatti estrarre i semenzali dal vasetto facendo attenzione a non rompere il panetto di radici formatosi.
Potete aiutarvi con una pinzetta se i semenzali dovessero essere troppo piccoli.

Ovviamente sarebbe ottimo utilizzare un vaso per ogni semenzale… sta a voi decidere in base allo spazio che avete ed in base alla velocità di crescita della specie che state travasando.

Fate attenzione a non lasciare spazi vuoti nel terriccio… per questo battete leggermente il vaso su un piano di appoggio ed esercitate una leggera pressione sul terriccio superficiale.

Se avete optato per mettere più di un semenzale per vaso, assicuratevi che ci sia lo spazio giusto per la crescita… altrimenti l’anno successivo dovrete ripetere l’operazione del rinvaso dall’inizio!

Concluso il rinvaso, l’aspetto dei semenzali nel nuovo vaso dovrebbe essere simile a questo:

Astrophytum asterias, minima di 10°C., fiorisce da giovane, teme il sole estivo diretto e l'umidità stagnante, tende a marcire, non accestisce. Mantenere un riposo invernale piuttosto prolungato. E' prudente tenere qualche esemplare innestato p.e. su Myrtillocactus geometrizans, o Pereskiopsis velutina quando la marza è piccola; stesso discorso per A. asterias var. Super Kabuto.<br /> Astrophytum myriostigma, forma colonnare, presenta 4-5 lobi, senza spine, sole, minima 5°C., suolo minerale. E' la specie che più spesso è ibridata; Astrophytum coahuilens, si differenzia da Myriostigma per avere i puntini lanosi in rilievo.<br /> Astrophytum ornatum, crescita veloce, min.7°C; A. capricorne, fiore grande e migliore rispetto alle altre specie, min. 8-10°C.
Semenzali di Astrophytum ibridi

 

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Rinvasare le piante grasse

Scegliere il miglior substrato per il rinvaso delle nostre piante

Il rinvaso delle piante succulente è molto semplice ma va fatto con la giusta tecnica.Il rinvaso delle piante grasse va effettuato in linea generale ogni 2-3 anni preferibilmente in primavera (marzo-aprile) o quando risulta necessario cioè, per esempio, se le radici escono dai fori di scolo o il vaso risulta troppo piccolo per il fusto (con conseguente deformazione dello stesso vaso se in plastica… cosa che si verifica soprattutto in alcune specie di cactus come gli ariocarpus).

Io personalmente preferisco rinvasare le piante succulenti nel periodo del riposo vegetativo, in particolare nei mesi di gennaio-febbraio… ciò per due motivi molto pratici: durante questi mesi la pianta è in riposo e quindi ne risente meno del rinvaso ed inoltre, in questo modo, posso essere libero nei mesi primaverili per altre attività (impollinazione di astrophytum, semina di cultivar ecc.)

Bisogna però fare attenzione ad alcune specie di cactus come i Melocactus che sono piante molto sensibili e delicate.

Il mio consiglio è poi anche quello di rinvasare le piante dopo l’acquisto… in genere infatti, le piante grasse acquistate (specie quelle dei supermercati) non hanno un terriccio o substrato ideale ma, piuttosto compatto, ed a lungo la pianta potrebbe risentirne.
Se non riuscite a rinvasare la pianta a causa del substrato troppo compatto, potete immergere il panetto di terra in una vaschetta riempita d’acqua per alcune ore. Attenzione però nel fare questo tipo di intervento in inverno per le piante grasse… ricordatevi, prima di rinvasare, di pulire molto bene le radici e soprattutto asciugatele.
A tal proposito, io uso abitualmente mettere la pianta con la radice nuda in un luogo fresco e non al sole per alcuni giorni fino anche ad una settimana o più per le piante molto grandi. Infatti bisogna consentire alle radici di cicatrizzarsi bene prima del rinvaso.

Se la pianta è stata coltivata in un substrato corretto di un coltivatore appassionato non si avranno problemi a liberarla dal vecchio substrato poichè vi saranno sufficienti inerti e di conseguenza vi sarà solo una minima perdita di radici; il vaso che si utilizzerà sarà leggermente più grande del precedente.
Per un rinvaso corretto si preferisce utilizzare materiale inerte molto grosso (come lapillo 13-15 mm) nella parte inferiore del vaso, inerte di varie dimensioni mescolato al terriccio nella parte centrale del vaso dove saranno presenti solo le radici e infine solo inerte molto fine (come lapillo e/o pomice 1-3 mm o 3-5 mm, ghiaia fine di fiume) per circondare il colletto della pianta, la parte più delicata della pianta.
L’uso delle conchiglie sminuzzate è sconsigliabile poiché aumenta l’alcalinità della composta.

Nota: Se avete difficoltà a reperire il materiale inerte, potere guardare in questa discussione sul forum Cactus&Co, per sapere dove acquistare nella vostra zona.

La pianta appena rinvasata non va mai innaffiata subito, anche nel periodo primaverile.

Un buon rinvaso permette la crescita delle piante grasse senza problemi.
Uno dei miei echinocactus grusonii subito dopo il rinvaso

Ovviamente nel periodo di riposo vegetativo e soprattutto se avete l’abitudine o la possibilità di svernare le vostre piante grasse all’interno di una serra, potete benissimo non innaffiate la pianta rinvasata ma aspettate il periodo primaverile.

Personalmente non utilizzo l’argilla espansa nel substrato per le mie piante succulenti, al limite la metto sul fondo del vaso per favorire il drenaggio dell’acqua delle innaffiature.

Buon rinvaso! 🙂

In questa pagina, potete vedermi all’opera nel rinvaso dell’echinocactus grusonii che vedete nella foto accanto.

P.S.: Ulteriori informazioni sul terriccio e materiali inerti, le trovate in questa pagina del forum Cactofili