Tutti a riposo per l’inverno all’interno della piccola serra!
Oggi, qui a Roma c’era una bella giornata soleggiata ma, le previsioni dicono che ci sarà un abbassamento delle temperature già da lunedì con forti piogge.
Visto che ormai siamo in autunno, ho deciso quindi di entrare e sistemare le piante grasse che finora coltivavo in terrazzo.
Purtroppo alcune son rimaste ancora fuori… i trichocereus, come l’anno scorso, li lascerò fuori sperando che la neve prevista non li danneggi troppo.
Ecco alcune delle piante grasse colonnari (e non) che andranno a finire in serra:
Angolo del terrazzo “roccioso”
All’interno della serra, il reparto Mammillarie della mia compagna Stefania:
Alcune mammillarie
Dal lato opposto invece, ho sistemato piante grasse di specie differenti… da notare in primo piano, l’unico melocactus della mia collezione con un accenno di cefalio:
Il ripiano alto all’interno della serretta
Questo invece, è il ripiano di fronte all’entrata dove ho appeso diverse specie di hoya:
Alcune hoya appese ad uno scaffale…ed infine, ecco il risultato all’interno della piccola serra… ormai si passa a stento e purtroppo per arrivare al ripiano in fondo bisogna stare attenti a non pungersi!
Visto l’enorme interesse per l’argomento semina, scrivo questo articolo sui miei consigli per una buona semina.
Questo articolo non vuole essere una guida ma semplicemente vi do qualche consiglio in base alle mie esperienze ed insuccessi passati.
Eccovi quindi un elenco di domande che spero possa risolvere i vostri dubbi:
1. Come faccio a capire se i semi sono di buona qualità?
Lithops Liesliei C153
Innanzitutto, come è facilmente intuibile, i semi dovrebbero essere freschi e pieni… ed a questo punto mi direte: “come si fa a capire se sono freschi e pieni?”.
Secondo la mia esperienza, potete adottare un metodo semplice per capirlo che consiste nel prendere un bicchiere di plastica riempito d’acqua e metterci i semi.
Lasciando i semi in “ammollo” almeno per un paio d’orette, vedremo che alcuni di essi vanno sul fondo del bicchiere mentre altri potrebbero restare “a galla”… bene! …i semi sul fondo sono buoni per la semina, gli altri vanno scartati.
Mi rendo conto che è un’operazione facile con semi di un certo diametro (come per esempio quelli degli Astrophytum) ma per altre specie (come Mammillaria, Lithops ecc) è un’operazione molto difficile.
Ovviamente, se vedete che alcuni semi hanno solo l’involucro esterno (endosperma), vuol dire che sono semi vuoti quindi potete scartarli subito.
2. Qual’è il periodo migliore per la semina?
Lithops marmorata C58
La prima cosa che vi deve essere chiara è se volete seminare all’esterno, oppure in un germinatoio.
Per seminare all’esterno bisogna aspettare che ci sia una buona luce, che la temperatura sia sufficiente (che non scenda sotto i 12-15 °C), e che assolutamente non ci siano più gelate, quindi il periodo migliore è Aprile-Maggio così che le piantine arrivino già abbastanza cresciute a fine ottobre, quando inizia a fare freddo, a questo punto bisognerà comunque proteggerle in serra, che le protegga dalla pioggia e dalle temperature invernali eccessivamente basse.
Per seminare in germinatoio, o più in generale con luce artificiale, invece, si può seminare quando si vuole.
Di solito, semino nel periodo Novembre-Gennaio in modo che le semine diventino già ben cresciute quando inizia la nuova stagione e possono quindi essere spostate all’aperto senza particolari problemi.
Ovviamente, in questo caso, bisogna sempre controllare che le temperature minime non scendano sotto i 15° C e che l’esposizione alla luce diretta delle semine sia sempre graduale (per evitare il rischio di scottature).
Poi sta un po’ a voi regolarvi in base al clima della zona in cui abitate.
3. Dove seminare?
Alcuni vasi e piccole vaschette usate per la semina.
Principalmente utilizzo i vasetti di plastica quadrati neri chiusi in un sacchetto di plastica trasparente, quando i semi di quella specie sono pochi (10-20 semi); mentre quando ho molti semi della stessa specie o voglio fare una semina mix, utilizzo delle vaschette di plastica chiuse molto bene con della pellicola trasparente.
Non ho notato significative differenze di germinabilità dei semi con i due metodi… sono bene o male tutti e due equivalenti e del resto, la germinabilità viene influenzata anche da altri fattori come il terriccio utilizzato, la temperatura, la luce ecc.
Preparato il terriccio, si procede con la semina nei contenitori preferibilmente già sterilizzati o lavati con varechina.
Generalmente seguo tre regole molto semplici:
la profondità del seme nel terriccio è pari al suo diametro (per intenderci, con semi quali Astrophytum, la profondità sarà all’incirca di 2-3 mm; con semi di Mammillaria o Lithops, i semi saranno adagiati in superficie);
dopo aver disposto i semi, faccio una pressione sulla superficie per compattare un po’ il terriccio;
bagno i semi ed il terriccio per immersione, mai quindi dall’alto.
I vasi ottenuti vengono quindi bagnati per immersione in una soluzione di acqua tiepida, con alcune gocce di stimolante 66F (all’incirca 1-2 gocce per 1 litro d’acqua) ed un po’ di fungicida Previcur, in forma liquida (generalmente mi regolo con un cucchiaino da caffè per 1 litro d’acqua).
Lascio in “ammollo” i vasetti o le vaschette di semina fino a quando non vedo comparire l’acqua sulla superficie del terriccio. A questo punto, tolgo e scolo l’acqua in eccesso e chiudo tutte le semine all’interno dei sacchetti di plastica trasparenti.
In questo modo, le semine non vanno toccate almeno per la prima settimana.
Generalmente tolgo il sacchetto di plastica, solo ed esclusivamente quando vedo comparire le prime spinette sulle plantule seminate.
Spero che questo articolo, possa aver tolto qualche vostro dubbio sulla semina… se volete, fate pure altre domande.