Purtroppo, come vedrete dalle foto, per mancanza di tempo in questi ultimi periodi, ho dovuto usare del terriccio già usato per precedenti semine.
Come noterete, son comparse le alghe e le muffe che dovrò prevedere di trattare quanto prima con del fungicida… proverò a vaporizzare le semine ed il terriccio superficiale con del previcur diluito in acqua nelle ore serali.
Astrophytum nudum “wine red flower”Astrophytum kikko kohyo variegatoAstrophytum asterias “starshape red flower”
Molto più lenti invece, sono le cultivar di onzuka, superkabuto e shinshowa.
Al momento però, non è spuntata neanche una plantula di digitostigma o “caput medusae”… spero si decidano presto!
Quanto prima, andrò ad innestare qualcuno di questi semenzali su pereskiopsis. 🙂
Stamattina, complice la bella giornata qui a Roma dopo diversi giorni di pioggia, ho seminato i semi di cultivar di astrophytum che mi ha spedito il mio amico Daniele Mongiat.
Ho iniziato quindi a preparare le etichette…
Le etichette per la semina
In questo caso, all’inizio della semina, in genere, preferisco scrivere il codice della semina piuttosto che la specie. Successivamente, quando andrò ad innestare le plantule più interessanti (specie quelle variegate), scriverò il nome completo della cultivar sul cartellino.
Finora ho sempre utilizzato la matita per scrivere su queste etichette.
Ho infatti notato che la grafite è più resistente alle intemperie ed alle condizioni atmosferiche piuttosto che i pennarelli indelebili che con il sole tendono a scolorirsi con il passare del tempo.
Ho preparato quindi il terriccio usando del normale terriccio universale, opportunamente filtrato, e materiali inerti quali lapillo, pozzolana, pomice, ghiaietto di granulometria 2-3 mm.
Il terriccio ideale per la semina.
Successivamente ho iniziato quindi a seminare, coprendo bene i semi e pressando il terriccio sopra i semi stessi in modo che non si formino delle zone d’aria.
Preparati tutti i vasetti, li ho immersi in una vaschetta di plastica lasciandoli in ammollo per 10-15 minuti in acqua con qualche goccia di previcur e stimolante 66F.
Una volta che l’acqua risale fino alla superficie, e quindi i vasetti di semina sono completamente imbevuti, li sistemo in un’altra vaschetta lasciando l’acqua di scolo in eccesso.
La vaschetta con i vasetti di semina
Ho sigillato poi la vaschetta con all’interno i vasetti, con della comune pellicola trasparente da cucina.
Per la chiusura ho utilizzato dei comuni elastici.
Fatto ciò, ho infine sistemato la semina in serra in posizione ombreggiata e riparata.
Fra una decina di giorni andrò a controllare quante plantule saranno spuntate… speriamo tante!!!
Seguite questo articolo per vedere gli sviluppi di questa semina. 🙂