La scorsa edizione di Abilmente a Vicenza, ho comprato un kit amigurumi per realizzare piante grasse all’uncinetto.
Ecco i cactus realizzati dalla mia compagna Stefania, nel suo blog Le cose di Mys@
blog di un folle appassionato di piante grasse e succulente
La scorsa edizione di Abilmente a Vicenza, ho comprato un kit amigurumi per realizzare piante grasse all’uncinetto.
Ecco i cactus realizzati dalla mia compagna Stefania, nel suo blog Le cose di Mys@
Avevo già parlato dell’amigurumi, ovvero l’arte giapponese di lavorare all’uncinetto o a maglia piccoli animaletti o creature in quest’altro mio articolo.
Schemi gratuiti per realizzare delle bellissime piante grasse all’uncinetto
Spluciando un po’ su Internet, ho trovato questi siti e blog interessanti su come realizzare all’uncinetto delle bellissime piante grasse e succulente:
…e per concludere un paio di video-tutorial in spagnolo:
Buon divertimento! 🙂
Questa pianta grassa aveva proprio bisogno di un bel rinvaso!
Spluciando tra le varie cartelle di foto nel mio vecchio hard-disk, ho trovato la foto scattata nel 2007 di un astrophytum ornatum, coltivato in comune terra da giardino.
Direi che la pianta era proprio messa male!
Mi sono armato di “buona volontà” ed ho iniziato a svasare la pianta, a pulire bene le radici come avevo fatto pochi mesi prima per il mio echinocactus grusonii.
Nella primavera dell’anno dopo, la pianta si presentava decisamente meglio ed ha anche fiorito!
Il terriccio che ho usato è sempre misto: circa 40% terriccio per cactacee, 50% materiale inerte come pomice, lapillo (granulometria 3-5 mm) e la restante parte di terriccio comune da giardino.
P.S.: Se non l’avete ancora fatto, vi consiglio di leggere anche questo mio articolo sulle regole per rinvasare le vostre piante succulente.
Ad oggi, la pianta è ben cresciuta e si presenta così:
Buona coltivazione! 🙂
Storia di un rinvaso
Ho rinvasato la mia pianta di echinocactus grusonii, detto anche “cuscino della suocera”.
Ormai era nel vecchio vaso da più di due anni, il terriccio era molto impoverito (tra l’altro era comune terra da giardino) e la pianta ne risentiva.
Prima però di procedere con il rinvaso, ho svasato l’echinocactus ed ho pulito molto bene le radici liberandole dalla terra vecchia che ormai era ben attaccata.
Non immaginate il tempo che ci ho messo, soprattutto per la paura di spezzare le radici.
Ed allora, eccovi le foto:
…le radici ben pulite:
Ho poi posizionato la pianta grassa sul nuovo vaso fermandola con dei pezzi di polistirolo.
In altri siti e forum, ho visto utilizzare bacchette di legno o piccole canne, ma io ho trovato più comoda questa soluzione:
Nella prossima foto potete vedere come la pianta sia ben posizionata sul nuovo vaso.
Sul fondo ovviamente, ho già messo della ghiaietta e terriccio, misto a materiale inerte (prevalentemente pomice, lapillo), a sufficienza per arrivare alle base delle radici.
Ed ecco il risultato (vaso di 32 cm di diametro):
Alla fine non ho bagnato il terreno, visto che tutte le mie piante grasse e succulente sono ancora in asciutta.
Che ve ne pare? …è uscito un bel lavoro, no? 🙂
Se non l’avere ancora fatto, vi consiglio di leggere anche questo mio articolo sulle regole per rinvasare le vostre piante succulente.
Coltivazione idroponica delle piante succulente.
L’ idrocoltura è un metodo di coltivazione delle piante che esclude completamente l’utilizzo della terra.
Come sappiamo, un elemento indispensabile per la vita delle piante è l’acqua.
Acqua ed elementi nutritivi sono quindi indispensabili per la crescita, mentre il terriccio svolge solo funzioni di sostegno, compito che in idrocoltura viene affidato all’argilla espansa.
In idrocoltura infatti, le radici delle piante vengono poste in un contenitore dotato di fori e riempito di palline di argilla.
Il contenitore viene a sua volta posizionato all’interno di un secondo vaso riempito con acqua e sostanze nutritive che verranno assorbite del materiale inerte e rese disponibili all’apparato radicale.
Le piante così coltivate necessitano di minori cure rispetto a quelle coltivate nel terriccio: bisognerà infatti limitarsi a rabboccare l’acqua arricchita di sostanze nutritive presenti nei comuni fertilizzanti in commercio.
Molti tipi di piante si possono adattare all’idrocoltura
Sono da evitare i cactus, che non amano gli ambienti umidi, mentre si possono coltivare alcune succulente come l’Aloe e le Crassulacee; anche alcune Epifite, come le Orchidee, trovano un ambiente ideale se coltivate in idrocoltura.
Sicuramente le bulbose, come i Giacinti, i Crocus e l’Hippeastrum possono crescere in idrocoltura a patto che il bulbo non venga a diretto contatto con l’acqua.
I vantaggi dell’idrocoltura
Buona idrocoltura!