Riciclo creativo - Cactus diy

Kit amigurumi per cactus

La scorsa edizione di Abilmente a Vicenza, ho comprato un kit amigurumi per realizzare piante grasse all’uncinetto.

Gli amigurumi sono solitamente realizzati all'uncinetto a maglia bassa con la tecnica della lavorazione in tondo, ma possono essere anche lavorati ai ferri (anche in questo caso lavorando circolarmente con il goco di ferri o la tecnica del magic loop con ferro circolare e con ampio uso di tecniche avanzate quali i ferri raccorciati). Gli uncinetti o i ferri utilizzati sono leggermente più piccoli della norma, perché è necessario costruire una struttura che tenga ben stretta al suo interno l'imbottitura, solitamente formata da poliestere (fiberfill o imbottitura di cuscini), avanzi di filato in lana o bambagia; per lo stesso motivo i pupazzi sono generalmente realizzati in lana o in filato acrilico e non in cotone. Sono lavorati suddivisi in parti che successivamente vengono unite, ad eccezione di quelli che non presentano arti (aventi soltanto la testa e il busto), che possono essere trattati come un unico pezzo.

Ecco i cactus realizzati dalla mia compagna Stefania, nel suo blog Le cose di Mys@

 

 

Riciclo creativo - Cactus diy

Amigurumi: pattern gratuiti per piante grasse

Avevo già parlato dell’amigurumi, ovvero l’arte giapponese di lavorare all’uncinetto o a maglia piccoli animaletti o creature in quest’altro mio articolo.

Schemi gratuiti per realizzare delle bellissime piante grasse all’uncinetto

L'amigurumi è conosciuta come l'arte giapponese di creare a maglia o anche all'uncinetto, piccoli animaletti o creature. In questa pagina troverai schemi e tutorial su come realizzare delle bellissime piante succulente all'uncinetto.
Piante grasse all’uncinetto

Spluciando un po’ su Internet, ho trovato questi siti e blog interessanti su come realizzare all’uncinetto delle bellissime piante grasse e succulente:

 

…e per concludere un paio di video-tutorial in spagnolo:

 

Buon divertimento! 🙂

reportage

Rinvaso di un astrophytum

Questa pianta grassa aveva proprio bisogno di un bel rinvaso!

Spluciando tra le varie cartelle di foto nel mio vecchio hard-disk, ho trovato la foto scattata nel 2007 di un astrophytum ornatum, coltivato in comune terra da giardino.
Direi che la pianta era proprio messa male!

Le piante grasse devono essere rinvasare periodicamente, altrimenti la pianta arresta la crescita perché non trova più nel substrato tutti i microelementi necessari. Oltretutto questa cactacea era ormai da diversi anni in questo vaso in comune terra da giardino.
Astrophytum ornatum prima del rinvaso

Mi sono armato di “buona volontà” ed ho iniziato a svasare la pianta, a pulire bene le radici come avevo fatto pochi mesi prima per il mio echinocactus grusonii.

Nella primavera dell’anno dopo, la pianta si presentava decisamente meglio ed ha anche fiorito!

Le piante coltivate nel giusto substrato, composto da inerti quali pomice lapillo vermiculite perlite pozzolana, cresce rigogliosa e regala splendide e copiose fioriture.
Astrophytum ornatum dopo 1 anno dal rinvaso.
La fioritura della pianta grassa è sempre indice di corretta coltivazione, terriccio ideale, concimazione efficace, esposizione giusta. Tutti fattori che fanno fiorire le nostre piante grasse e succulenti molto volentieri e ripetutamente durante la stagione vegetativa.
Particolare della fioritura

Il terriccio che ho usato è sempre misto: circa 40% terriccio per cactacee, 50% materiale inerte come pomice, lapillo (granulometria 3-5 mm) e la restante parte di terriccio comune da giardino.

P.S.: Se non l’avete ancora fatto, vi consiglio di leggere anche questo mio articolo sulle regole per rinvasare le vostre piante succulente.

Ad oggi, la pianta è ben cresciuta e si presenta così:

l rinvaso è fondamentale perché la pianta esaurisce le scorte di sali minerali ed elementi nutritivi, presenti nel terriccio. leggi ancora su: Rinvaso piante grasse - Giardino - Piante Grasse http://www.giardinaggio.net/giardino/piante-grasse/rinvaso-piante-grasse.asp#ixzz2rPY7uPNl

Il rinvaso o travaso delle piante grasse e succulenti è una tecnica molto semplice che con le opportune accortezze evita di pungersi, e permette una buona crescita della pianta.

Buona coltivazione! 🙂

coltivazione

Rinvaso di un echinocactus

Storia di un rinvaso

Ho rinvasato la mia pianta di echinocactus grusonii, detto anche “cuscino della suocera”.
Ormai era nel vecchio vaso da più di due anni, il terriccio era molto impoverito (tra l’altro era comune terra da giardino) e la pianta ne risentiva.

Prima però di procedere con il rinvaso, ho svasato l’echinocactus ed ho pulito molto bene le radici liberandole dalla terra vecchia che ormai era ben attaccata.
Non immaginate il tempo che ci ho messo, soprattutto per la paura di spezzare le radici.
Ed allora, eccovi le foto:

Prima del rinvaso bisogna pulire molto bene le radici soprattutto se la pianta è nello stesso vaso da parecchi anni.
Echinocactus grusonii svasato con “radici al vento”

…le radici ben pulite:

Qualche volta bisogna lavare le radici per pulirle bene per liberarle dal terriccio vecchio.
Le radici a nudo dopo una pulizia accurata e paziente.

Ho poi posizionato la pianta grassa sul nuovo vaso fermandola con dei pezzi di polistirolo.
In altri siti e forum, ho visto utilizzare bacchette di legno o piccole canne, ma io ho trovato più comoda questa soluzione:

La pianta grassa, specie se con molte spine, può essere bloccata sul vaso con dei pezzi di polistirolo.
Il mio echinocactus grusonii posizionato sul nuovo vaso

Nella prossima foto potete vedere come la pianta sia ben posizionata sul nuovo vaso.
Sul fondo ovviamente, ho già messo della ghiaietta e terriccio, misto a materiale inerte (prevalentemente pomice, lapillo), a sufficienza per arrivare alle base delle radici.

Adesso le radici dell'echinocactus grusonii avranno nuovo spazio per espandersi e svilupparsi.
Particolare delle radici

Ed ecco il risultato (vaso di 32 cm di diametro):

Il diametro del vaso da usare per il rinvaso della pianta grassa deve essere 3-4 cm maggiore di quello della pianta stessa.
La nuova “casa” per il mio echinocactus
L'echinocactus grusonii appena rinvasato con il substrato fresco composto da terriccio per cactacee e materiale inerte: pomice, lapillo e vermiculite.
Echinocactus grusonii

Alla fine non ho bagnato il terreno, visto che tutte le mie piante grasse e succulente sono ancora in asciutta.

Che ve ne pare? …è uscito un bel lavoro, no? 🙂

Se non l’avere ancora fatto, vi consiglio di leggere anche questo mio articolo sulle regole per rinvasare le vostre piante succulente.

 

coltivazione, guide

Idrocoltura: le piante che crescono in acqua

Coltivazione idroponica delle piante succulente.

L’ idrocoltura è un metodo di coltivazione delle piante che esclude completamente l’utilizzo della terra.

L'idrocoltura delle piante succulente è una tecnica molto utile che facilita l'accrescimento ed evita l'uso del terriccio, sostituito dall'argilla espansa.
Idrocoltura delle piante

Come sappiamo, un elemento indispensabile per la vita delle piante è l’acqua.
Acqua ed elementi nutritivi sono quindi indispensabili per la crescita, mentre il terriccio svolge solo funzioni di sostegno, compito che in idrocoltura viene affidato all’argilla espansa.

In idrocoltura infatti, le radici delle piante vengono poste in un contenitore dotato di fori e riempito di palline di argilla.

Il contenitore viene a sua volta posizionato all’interno di un secondo vaso riempito con acqua e sostanze nutritive che verranno assorbite del materiale inerte e rese disponibili all’apparato radicale.
Le piante così coltivate necessitano di minori cure rispetto a quelle coltivate nel terriccio: bisognerà infatti limitarsi a rabboccare l’acqua arricchita di sostanze nutritive presenti nei comuni fertilizzanti in commercio.

Molti tipi di piante si possono adattare all’idrocoltura

Sono da evitare i cactus, che non amano gli ambienti umidi, mentre si possono coltivare alcune succulente come l’Aloe e le Crassulacee; anche alcune Epifite, come le Orchidee, trovano un ambiente ideale se coltivate in idrocoltura.
Sicuramente le bulbose, come i Giacinti, i Crocus e l’Hippeastrum possono crescere in idrocoltura a patto che il bulbo non venga a diretto contatto con l’acqua.

I vantaggi dell’idrocoltura

  • Le piante coltivate in idrocoltura si sviluppano facilmente;
  • In caso di rinvaso della pianta è sufficiente rabboccare il nuovo vaso;
  • Non sono necessari rinvasi frequenti dato che lo sviluppo delle piante in idrocultura è abbastanza lento;
  • L’argilla espansa non è soggetta a putrefazione, muffe, parassiti o cattivi odori;
  • Non si corre il rischio di sbagliare l’irrigazione, grazie agli indicatori di livello dell’acqua;
  • Risparmio di tempo grazie alle cure ridotte al minimo e alle annaffiature poco frequenti.

Buona idrocoltura!