
La pereskiopsis
Questa pianta, conosciuta soprattutto perché utilizzata come portainnesto, presenta un fusto cilindrico che si ramifica fino a raggiungere persino un’altezza di circa 2 metri. Le sue foglie sono persistenti, carnose e piatte ed ha areole composte di spine e peli.
È un genere intermedio tra la Pereskia, appunto, e la Opuntia.
Le varietà più conosciute ed utilizzate, per gli innesti delle cactacee, sono prevalentemente due: la porteri, originaria della bassa California (fiori gialli); e la spathulata, originaria del Messico (fiori rossi).
L’innesto per sovrapposizione con le giovani plantule
La pereskiopsis viene utilizzata spesso per innestare:
- giovani semine (addirittura in alcuni casi, per plantule di appena una settimana),
- generi a crescita lentissima (aztekium, ariocarpus ecc),
- migliorare la sopravvivenza di semenzali con poca clorofilla (nel caso degli ibridi o cultivar di astrophytum, ariocarpus ecc),
- avere un’anteprima dei risultati che avremo con le semine e quindi accelerare la crescita e lo sviluppo di particolari cultivar.
Da dove inizio?
- Partendo dal presupposto che avete già almeno una o più piante madri di pereskiopsis, dovete innanzitutto tagliare delle talee lunghe 10 cm circa, che abbiamo un diametro del fusto di 4-5 mm;
- mettete a radicare le marze così ottenute… se volete velocizzare questa operazione, in genere io le metto a bagno in un bicchierino di plastica con acqua… dopo circa 1 settimana hanno già qualche radice e possono essere rinvasate in terra;
- annaffiate la marza sempre due-tre giorni prima dell’innesto… le pereskiopsis infatti, tendono a produrre molta linfa specie se il semenzale non attecchisce,
- utilizzare giovani semenzali… in genere plantule che vanno da 2-3 giorni ad un massimo di 2-3 settimane vanno più che bene
Importante: non abbiate fretta! …ricordatevi che per fare ottimi innesti, oltre che avere una certa dimestichezza (e quella arriverà con il tempo) le piante, sia marza che portainnesto, devono essere in ottima salute e quindi in piena vegetazione.
Quali materiali si usano?
- Bisturi o lametta da barba (per intenderci, stile i vecchi rasoi della gillette): in questo caso, parlando di innesti di piccoli semenzali, non abbiamo bisogno di una sciabola o del coltello super-affilato da macellaio ma, avremo bisogno piuttosto di una piccola lama ben affilata, meglio se sterile o comunque disinfettata prima dell’uso;
- Contenitore: dove sistemerete gli innesti appena effettuati in modo da poter mantenere l’atmosfera umida per almeno i primi 5-6 giorni… ciò favorisce l’attecchimento del semenzale;
- Sacchetto di plastica trasparente: in alternativa al contenitore di prima.
Qual’è la tecnica corretta?
- Effettuare il taglio del semenzale poco sopra la radice;
- appoggiare in piano il semenzale sulla parte tagliata della pereskiopsis… in posizione decentrata perché i fasci della pereskiopsis (visibili ad occhio nudo) si trovano in prossimità dei bordi del fusto mentre i fasci del semenzale sono costituiti da una puntina centrale,
- posizionato il semenzale, farlo ruotare in modo da far uscire bolle d’aria ed applicare una leggera pressione per circa un minuto,
- sistemare la pianta appena innestata all’interno del sacchetto di plastica o del contenitore.
Quali sono gli errori più comuni da evitare?
- usare una lametta o bisturi sporco o già usato,
- temperatura non idonea… in genere ho visto che la percentuale di attecchimento aumenta quando la temperatura minima non scende al di sotto dei 15° C,
- taglio non netto e non in piano,
- eccessiva pressione sul semenzale,
- annaffiatura tardiva della pereskiopsis usata come portainnesto,
- mancata aderenza del semenzale per presenza di bolle d’aria o per aver posizionato il semenzale fuori dai vasi linfatici del portainnesto,
- poca umidità dopo l’innesto,
- esposizione inadeguata… per esempio al sole o non riparata,
- semenzali troppo cresciuti e quindi inadeguati alla pereskiopsis… per esempio con un diametro troppo largo rispetto al fusto del portainnesto,
- usare attak o colle simili per far aderire meglio il semenzale: se il portainnesto è in piena vegetazione produce linfa a sufficienza per una buona adesione del semenzale.
Spero che questa guida vi sia stata utile… non esitate a contattarmi per ulteriori chiarimenti. 🙂
Attendo le foto dei vostri innesti…
Buona coltivazione!