Tutti a riposo per l’inverno all’interno della piccola serra!
Oggi, qui a Roma c’era una bella giornata soleggiata ma, le previsioni dicono che ci sarà un abbassamento delle temperature già da lunedì con forti piogge.
Visto che ormai siamo in autunno, ho deciso quindi di entrare e sistemare le piante grasse che finora coltivavo in terrazzo.
Purtroppo alcune son rimaste ancora fuori… i trichocereus, come l’anno scorso, li lascerò fuori sperando che la neve prevista non li danneggi troppo.
Ecco alcune delle piante grasse colonnari (e non) che andranno a finire in serra:
Angolo del terrazzo “roccioso”
All’interno della serra, il reparto Mammillarie della mia compagna Stefania:
Alcune mammillarie
Dal lato opposto invece, ho sistemato piante grasse di specie differenti… da notare in primo piano, l’unico melocactus della mia collezione con un accenno di cefalio:
Il ripiano alto all’interno della serretta
Questo invece, è il ripiano di fronte all’entrata dove ho appeso diverse specie di hoya:
Alcune hoya appese ad uno scaffale…ed infine, ecco il risultato all’interno della piccola serra… ormai si passa a stento e purtroppo per arrivare al ripiano in fondo bisogna stare attenti a non pungersi!
Fioriture di alcuni lithops, meglio conosciuti come “sassi viventi”
In questo periodo, stanno fiorendo solo i lithops… preciso che si tratta di piante della mia compagna Stefania (alias “Mysa“)… eccovi alcune fioriture:
Lithops in fiorituraComposizione di Lithops, “sassi viventi”
Se volete conoscere meglio questa specie, ed approfondire meglio tutti gli aspetti della sua coltivazione, vi consiglio di leggere l’articolo “Come curare e coltivare le piante di Lithops“.
Ecco alcuni miei lithops seminati a maggio del 2008… ancora devo vedere la loro prima fioritura ma spero che il 2014 porti fortuna.
Si tratta di Lithops Lesleii C153:
Lithops lesleii C153Lithops lesleii C153 durante la mutaDue piantine in muta: Lithops lesleii C153
Le lithops sono piante della famiglia delle Mesembrianthemacee, originarie dell’Africa Meridionale. La prima impression che possiamo trarre dalla loro ossservazione è che si tratti di qualcosa di statico, immutabile nel tempo.
In realtà si tratta di esseri viventi, e se avremo la pazienza di osservarli nell’arco del loro ciclo vegetativo annuale, dalla muta primaverile alla crescita a fine primavera, alla fioritura autunnale (la “primavera” dell’emisfero australe) i risultati saranno sorprendenti.
La prima descrizione della specie avvenne nel 1811 ad opera di Burchell, ma lo studio sistematico è stato effettuato ad opera di Cole negli ultimi 50 anni.
E grazie a questo studio le lithops hanno avuto un notevole interesse diffusione in Europa e in tutto il mondo.
Per approfondire l’argomento sulle lithops ed in particolare sui Field number di Cole, date un’occhiata a queste pagine:
Come eliminare in modo naturale le lumache dalla nostra collezione
Lithops mangiucchiati dalle lumache
Puntualmente, nella stagione invernale e soprattutto quando iniziano le giornate piovose, ho il problema delle lumache nella mia piccola serra che abitualmente si divertono a mangiucchiare e “slumacare” le mie piante grasse.
Il “bello” è che fanno pure una scelta su quali piante andare a toccare: tutte giovani piante o innesti fatti la primavera prima o, peggio ancora, giovani plantule e semenzali di appena un anno.
Non ho nulla contro le lumache ma, soprattutto nel caso dei semenzali, dopo aver fatto tanto per seminarli e crescerli senza far sorgere muffe e quant’altro… sinceramente le lumache non ci vogliono proprio!
Girovagando un po’ sui vari forum, ho trovato diversi metodi per allontanare in modo naturale le lumache.
Per ora, quello che ho trovato più infallibile e più comodo da fare è stato quello dei bicchieri di plastica da caffè riempiti con della birra di qualsiasi tipo.
Durante la sera, ho quindi posizionato questi bicchieri vicino alle piante colpite all’interno della serra e l’indomani mattina, ho trovato diverse lumache.
Le lumache sentono l’odore della birra e ne vanno molto ghiotte, si infilano nei bicchieri per andare a bere ma, muoiono perché la birra per loro è tossica. Problema risolto!
Altri rimedi naturali
Ho trovato anche altri rimedi naturali anti-lumaca, che però ancora non ho sperimentato:
cenere di legna: senza i carboni, va posizionata attorno alle piante colpite formando un cerchio… in questo modo le lumache non si avvicinano e rimangono lontane dalla pianta;
gusci uova sode, gusci di noci tritati: ostacolano il passaggio delle lumache e sembra sia una soluzione adatta per chi ha un giardino o coltiva le piante succulente in piena terra;
segatura o fondi di caffè: sono sostanze odiate dalle lumache per la consistenza polverosa, granulosa o pungente, in questo modo staranno allalarga dai vostri cactus… tenete conto che sono rimedi da rinnovare ogni volta dopo le piogge forti;
crusca: messa in contenitori di plastica e posizionati con il bordo a filo del terreno… anche in questo caso le lumache, ghiotte di crusca, entrano ma non riescono a uscire e il giorno dopo le potete prendere ed allontanarle dall’area colpita.
Perché non usare i prodotti chimici?
Ovviamente in commercio si trovano diversi prodotti di origine chimica, che oltre a uccidere le lumache, finiscono per essere assorbiti dalla pianta stessa.
Ad esempio, i lumachicidi a base di Metaldeide, in tutte le forme, sono altamente tossici e pericolosi non solo per le lumachine, ma anche per gli uccellini, i gatti e i cani.
Nella sua preparazione viene aggiunta della melassa per renderlo molto appetibile per gli animali, il che non attira solo le chiocciole ma anche gli animali domestici, che possono morirne.
Attenzione che bastano pochi grammi di Metaldeide per provocare la morte di un cane di piccola taglia!
I lumachicidi oltretutto sono tossici anche per gli insetti utili come le coccinelle!
Il mio consiglio è quindi quello di ricorrere ai rimedi naturali!