A qualche mese di distanza, iniziano a fiorire i primi astrophytum digitostigma innestati su pereskiopsis…
il fiore, in questo caso, ha un diametro di 2-3 cm circa… molto più piccolo rispetto al fiore di una pianta adulta coltivata su proprie radici.
Quest’altro innesto invece, è ancora un po’ indietro con la fioritura…
Una mattinata nuvolosa, l’ideale per innestare semenzali e plantule.
Da ieri qui a Roma si sono abbassate le temperature, ed oggi è una giornata nuvolosa…
Menomale! Non sopportavo più questo caldo atroce!
Ho quindi iniziato ad innestare alcuni semenzali seminati ad aprile, ed alcune plantule di 1 mese di crescita.
Quest’anno sono riuscito ad ottenere dei semi fertili da alcune mie cultivar di astrophytum e ad aprile scorso le ho seminate in serra.
Le plantule invece non sono di mia produzione, ma provengono dalle piante grasse del mio amico Daniele Mongiat… anche queste ultime sono cultivar giapponesi di astrophytum.
Tecnica di innesto
Innanzitutto devo dirvi che i portainnesti sono stati scelti qualche giorno fa ed annaffiati abbondantemente. Dalle mie precedenti esperienze di innesto infatti, non conviene annaffiarli qualche ora prima dell’innesto stesso.
Oggi ho voluto innestare sia su pereskiopsis che su eriocereus e trichocereus ibridi.
In tutti i casi bisogna far attenzione a far combaciare i fasci linfatici del portainnesto e della marza… ma facciamo tutto con calma!
Ho preso un semenzale di astrophytum e l’ho tagliato con un bisturi affilato e ben disinfettato, meglio se sterile, subito sopra il colletto:
Semenzale di astrophytum myriostigma kikko nudum
C’è chi innesta anche la parte inferiore del colletto ma, sinceramente io non ho mai provato e non so se potrà riuscire.
A questo punto si passa a tagliare il portainnesto:
Fasci linfatici su pereskiopsis
Considerando che i fasci linfatici sono periferici rispetto al fusto della pianta, mentre quelli del semenzale sono centrati, bisogna far attenzione a combaciare i due fasci. Per far ciò in genere, si decentra la marza rispetto al portainnesto:
Fasci linfatici su trichocereus
Posizionata quindi la marza, esercito una piccola pressione in modo da far uscire tutte le bolle d’aria e far aderire bene il semenzale.
Nella maggior parte dei casi, se il portainnesto e la marza sono in piena vegetazione non c’è bisogno di usare collanti particolari ma basta fare una piccola pressione.
In alcuni casi, ho sperimentato con successo, l’utilizzo della comune pellicola trasparente da cucina per fissare meglio ed a lungo il semenzale al portainnesto:
Pellicola trasparente per fissare meglio il semenzale
Quando e come procedere all’innesto delle piante succulente
Innesto di semenzale di Astrophytum digitostigma su pereskiopsis
Il mese di Giugno, in genere, è il periodo ideale per fare qualche innesto.
In questo mese infatti, le temperature minime non scendono al di sotto dei 20°C e le temperature medie si mantengono abbastanza alte e costanti.
Personalmente, innesto da diversi anni… anche se tutt’oggi non mi manca di scoprire a volte “piccoli trucchi” provati da altri appassionati nella coltivazione delle piante grasse.
Vi riassumo quindi in questa pagina, gli articoli che affrontano l’argomento innesti in questo blog:
I vari portainnesto da usare per le piante grasse: vantaggi e svantaggi
Myrtillocactus geometricans
E’ in assoluto il portainnesto più utilizzato e più comune da trovare.
Io ho iniziato i miei primi innesti proprio con delle talee radicate di myrtillocactus o qualche piantina seminata due-tre anni prima.
Crescono molto velocemente ed è un portainnesto ideale per semenzali di circa 5-6 mesi di vita.
E’ una pianta che non deforma molto la marza ma, ho notato, che soffre molto il freddo ed ho avuto anche qualche esperienza negativa con l’estremo caldo… nel senso che possono soffrire le giornate calde d’estate se lasciati in una serra con poca areazione.
Harrisa jubertii
Questo è stato il terzo tipo di portainnesto che ho iniziato ad usare, dopo le pereskiopsis.
Ho notato che rispetto ai myrtillocactus sono più resistenti al freddo e ultimamente li sto preferendo ai primi.
Ho visto anche che non penetra molto all’interno della marza, per cui è ideale se si pensa di riaffrancare la marza successivamente.
Hylocereus undatus
E’ una pianta molto utilizzata in Giappone, Thailandia.
Rispetto ai primi due portainnesto, è una pianta molto vigorosa e per questo da uno stimolo di crescita non indifferente alla marza che quindi, molte volte, cresce velocemente e pollona.
Ha però il difetto di penetrare molto all’interno della marza, per cui la riaffrancatura è più difficile.
Personalmente, non ho ancora avuto modo di usare questa pianta.
Opuntia compressa
E’ una pianta utilizzata molto raramente per gli innesti.
All’inizio ho provato anch’io ad usarla per semenzali di 4-5 settimane di vita, con scarsi successi.
Pereskiopsis
Pianta molto utilizzata per l’innesto di piccoli semenzali, anche di qualche giorno.
Permette di vedere subito le caratteristiche della pianta (specie se è una cultivar) ed in molti casi porta la marza già in fioritura dopo 12-18 mesi dall’innesto.
Soffre un po’ il freddo e, personalmente, durante le giornate invernali più calde continuo ad innaffiarle (in genere una volta al mese).
A causa delle ridotte dimensioni del fusto, la marza innestata su pereskiopsis deve poi essere reinnestata su un altro portainnesto più vigoroso.
Ferocactus glaucescens
Ho visto usare questa pianta per effettuare portainnesto bassi, per esempio per gli ariocarpus.
E’ molto utilizzata la varietà “inermis”, cioè senza spine.
Resiste molto bene alle basse temperature.
La pereskiopsis
Questa pianta, conosciuta soprattutto perché utilizzata come portainnesto, presenta un fusto cilindrico che si ramifica fino a raggiungere persino un’altezza di circa 2 metri. Le sue foglie sono persistenti, carnose e piatte ed ha areole composte di spine e peli.
È un genere intermedio tra la Pereskia, appunto, e la Opuntia.
Le varietà più conosciute ed utilizzate, per gli innesti delle cactacee, sono prevalentemente due: la porteri, originaria della bassa California (fiori gialli); e la spathulata, originaria del Messico (fiori rossi).
L’innesto per sovrapposizione con le giovani plantule
La pereskiopsis viene utilizzata spesso per innestare:
giovani semine (addirittura in alcuni casi, per plantule di appena una settimana),
generi a crescita lentissima (aztekium, ariocarpus ecc),
migliorare la sopravvivenza di semenzali con poca clorofilla (nel caso degli ibridi o cultivar di astrophytum, ariocarpus ecc),
avere un’anteprima dei risultati che avremo con le semine e quindi accelerare la crescita e lo sviluppo di particolari cultivar.
Astrophytum myriostigma cv. onzuka (forma mostruosa) di 3 mesi.
Da dove inizio?
Partendo dal presupposto che avete già almeno una o più piante madri di pereskiopsis, dovete innanzitutto tagliare delle talee lunghe 10 cm circa, che abbiamo un diametro del fusto di 4-5 mm;
mettete a radicare le marze così ottenute… se volete velocizzare questa operazione, in genere io le metto a bagno in un bicchierino di plastica con acqua… dopo circa 1 settimana hanno già qualche radice e possono essere rinvasate in terra;
annaffiate la marza sempre due-tre giorni prima dell’innesto… le pereskiopsis infatti, tendono a produrre molta linfa specie se il semenzale non attecchisce,
utilizzare giovani semenzali… in genere plantule che vanno da 2-3 giorni ad un massimo di 2-3 settimane vanno più che bene
Importante: non abbiate fretta! …ricordatevi che per fare ottimi innesti, oltre che avere una certa dimestichezza (e quella arriverà con il tempo) le piante, sia marza che portainnesto, devono essere in ottima salute e quindi in piena vegetazione.
Sulcorebutia rauschii di 3 mesi
Quali materiali si usano?
Bisturi o lametta da barba (per intenderci, stile i vecchi rasoi della gillette): in questo caso, parlando di innesti di piccoli semenzali, non abbiamo bisogno di una sciabola o del coltello super-affilato da macellaio ma, avremo bisogno piuttosto di una piccola lama ben affilata, meglio se sterile o comunque disinfettata prima dell’uso;
Contenitore: dove sistemerete gli innesti appena effettuati in modo da poter mantenere l’atmosfera umida per almeno i primi 5-6 giorni… ciò favorisce l’attecchimento del semenzale;
Sacchetto di plastica trasparente: in alternativa al contenitore di prima.
Uebelmannia pectinifera: due giovani semenzali innestati sulla stessa pereskiopsis
Qual’è la tecnica corretta?
Effettuare il taglio del semenzale poco sopra la radice;
appoggiare in piano il semenzale sulla parte tagliata della pereskiopsis… in posizione decentrata perché i fasci della pereskiopsis (visibili ad occhio nudo) si trovano in prossimità dei bordi del fusto mentre i fasci del semenzale sono costituiti da una puntina centrale,
posizionato il semenzale, farlo ruotare in modo da far uscire bolle d’aria ed applicare una leggera pressione per circa un minuto,
sistemare la pianta appena innestata all’interno del sacchetto di plastica o del contenitore.
Fioritura di Ariocarpus kohschoubeyanus di un anno
Quali sono gli errori più comuni da evitare?
usare una lametta o bisturi sporco o già usato,
temperatura non idonea… in genere ho visto che la percentuale di attecchimento aumenta quando la temperatura minima non scende al di sotto dei 15° C,
taglio non netto e non in piano,
eccessiva pressione sul semenzale,
annaffiatura tardiva della pereskiopsis usata come portainnesto,
mancata aderenza del semenzale per presenza di bolle d’aria o per aver posizionato il semenzale fuori dai vasi linfatici del portainnesto,
poca umidità dopo l’innesto,
esposizione inadeguata… per esempio al sole o non riparata,
semenzali troppo cresciuti e quindi inadeguati alla pereskiopsis… per esempio con un diametro troppo largo rispetto al fusto del portainnesto,
usare attak o colle simili per far aderire meglio il semenzale: se il portainnesto è in piena vegetazione produce linfa a sufficienza per una buona adesione del semenzale.
Spero che questa guida vi sia stata utile… non esitate a contattarmi per ulteriori chiarimenti. 🙂