guide

Field number… ovvero “numeri di campo botanici”

Cosa sono i Field Number?

Field number: come identificare con precisione i dati di località delle nostre piante grasse e succulente.Un Field Number (in italiano ‘numero di campo’) è l’applicazione di regole che riguardano la raccolta di campioni in natura a scopo scientifico e non, e che prevedono l’assegnazione di un codice alfanumerico univoco e di una serie di informazioni accessorie al campione che viene conservato in un erbario.

Quali informazioni troviamo con il Field Number?

I dati che di solito, sono inclusi sono:

  • numero di raccolta (è un numero progressivo che si attribuisce via via alle piante raccolte)
  • nome del raccoglitore
  • data di raccolta
  • località di raccolta (eventuali coordinate geografiche, latitudine e longitudine, ricavabili dal GPS o dalla carta topografica, se disponibili)
  • altitudine (rilevata dall’altimetro, o ricavata dalla carta) e (località, città, stato, nazione)
  • esposizione (rilevata con la bussola), eventualmente anche la pendenza (in gradi)
  • informazioni sull’habitat nel quale la pianta è stata raccolta (tipo di suolo, il numero di individui, le altre specie presenti, ecc.)
  • note su particolarità della pianta raccolta che potrebbero non essere evidenti nel campione secco (ad es.: colore dei fiori, aspetto generale, etc.)
  • specie (se già nota) o comunque un riferimento per poter distinguere un campione non identificato dagli altri raccolti
  • riferimento alla cartografia (se disponibile).

Tutto questo ci consente di avere piante e semi che, identificati da numero di campo, con maggiori informazioni sul luogo di origine della pianta e di essere certi di non coltivare un ibrido.
In questo modo si possono anche apprezzare le variabilità all’interno di una specie in quanto una stesse specie se raccolta in luoghi diversi viene contrassegnata con diversi numeri di campo.

Eccovi quindi alcuni link dove si possono consultare i vari Field Number:

Buona coltivazione! 🙂

reportage, semina

Lithops (Cole) in muta

Lithops in muta (2a parte)

Ecco alcuni miei lithops seminati a maggio del 2008… ancora devo vedere la loro prima fioritura ma spero che il 2014 porti fortuna.

Si tratta di Lithops Lesleii C153:

Alle Lithops piace avere molta luce, devono essere molto illuminate. Quando c'è poca luce crescono allungate e perdono la loro somiglianza alle pietre. La disposizione che gli permette di avere pieno sole è buona, ma bisogna fare attenzione alle scottature nei giorni estremamente caldi. Le Lithops dovrebbero stare riparate dai raggi torridi del sole più caldo dell'estate o spruzzate leggermente con un vaporizzatore nei caldi pomeriggi. Se sono troppo esposte al sole perdono leggermente la loro colorazione che tuttavia riapparirà dopo la muta successiva. Quando si spostano queste piantine in un posto più illuminato bisogna farlo gradualmente per evitare le scottature. Inoltre vanno disposte in un posto ventilato, dove non ci sia ristagno di umidità.
Lithops lesleii C153
alle Lithops piace un terreno ben drenato, che permetta cioè di far defluire velocemente l'acqua. In genere il composto usato per i cactus dovrebbe andar bene. Un buona miscela è sabbia silicea grossolana (ad esempio quella per muratori è molto fine e non va bene) mischiata con un 30-50% di materiale poroso (ad esempio pomice, lava di vulcano, perlite grezza o vermiculite fine) per avere un buon drenaggio.
Lithops lesleii C153 durante la muta
Le Lithops hanno un apparato radicale più grande del resto della pianta in superficie, comunque in genere non hanno bisogno di vasi eccessivamente grandi. Una misura che in genere va bene sono vasi di circa 8-12 cm di profondità. Le si può far crescere in vasi di plastica o di terracotta, purchè si abbia l'accortezza di innaffiare quest'ultimi (nella stagione della crescita) con più frequenza rispetto ai vasi in plastica. Ciò perchè la terracotta traspira e perde umidità velocemente al contrario della plastica che è impermeabile.
Due piantine in muta: Lithops lesleii C153

Le lithops sono piante della famiglia delle Mesembrianthemacee, originarie dell’Africa Meridionale. La prima impression che possiamo trarre dalla loro ossservazione è che si tratti di qualcosa di statico, immutabile nel tempo.
In realtà si tratta di esseri viventi, e se avremo la pazienza di osservarli nell’arco del loro ciclo vegetativo annuale, dalla muta primaverile alla crescita a fine primavera, alla fioritura autunnale (la “primavera” dell’emisfero australe) i risultati saranno sorprendenti.

La prima descrizione della specie avvenne nel 1811 ad opera di Burchell, ma lo studio sistematico è stato effettuato ad opera di Cole negli ultimi 50 anni.
E grazie a questo studio le lithops hanno avuto un notevole interesse diffusione in Europa e in tutto il mondo.

Per approfondire l’argomento sulle lithops ed in particolare sui Field number di Cole, date un’occhiata a queste pagine:

Buona coltivazione! 🙂