Purtroppo ancora non mi sono cimentato nell’impollinazione delle hoya (la cosiddetta “pianta di cera”), finora ci sono riuscito solo con il genere delle cactacee.
Stamattina quindi ho provato a fare una ricerca con Google ed ho trovato dei risultati interessanti che vi propongo:
Da un po’ di tempo, mi sto interessando al genere Hoya e con mia sorpresa oggi ho trovato delle specie dal fiore gigante… eccone una:
Hoya lauterbachii (Giant wax plant)
Hoya Lauterbachii
La hoya lauterbachii è una delle specie hoya esistenti dai fiori più grandi.
La dimensione di ogni singolo fiore infatti, misura circa 3 centimetri… più o meno la dimensione di una tazzina di caffè. L’intero “grappolo” ha circa 7-8 fiori singoli.
I fiori in genere sono di colore rosso-ramato, hanno un centro color crema ed un delizioso profumo.
La fioritura inizia una volta che la pianta è matura, all’incirca verso il sesto anno di vita.
E’ una specie vigorosa, robusta e per questo facile da coltivare ma ha bisogno di un tutore per il suo sostegno durante la crescita.
Predilige la luce diretta del sole, con periodi di siccità.
Come coltivare al meglio le hoya
Se questo breve articolo vi ha incuriosito e volete conoscere meglio questo genere di pianta, vi consiglio di leggere queste pagine:
Una pianta che ha sempre attirato la mia attenzione per la forma particolare e per i fiori… scopriamola insieme. 🙂
Fioritura di Ceropegia Fusca
Descrizione
Famiglia Asclepiadaceae. Pianta succulenta con fusti eretti alti circa 50 cm, cilindrici, verde-bruni scuri, da giovani quasi neri, in seguito grigiastri. Di solito accestisce dalla base ma molto lentamente. Foglie 3-5 cm che cadono rapidamente. Fiori bruni sia all’interno che all’esterno.
Coltivazione
Esposizione pieno sole. Annaffiare ogni 7-10 giorni da metà marzo a metà novembre e una volta al mese in inverno. Temperatura minima +6°C. Temperatura ottimale per la germinazione dei semi: 18-27°C.
Composta
7 parti di lapillo o pozzolana; 3 parti di terriccio di foglie o torba; 14 parti di sabbia grossolana di fiume. Inoltre 0,3 grammi di gesso e 2,5 grammi di fertilizzante base per litro di composta.
Se siete incuriositi come me, potete approfondire l’argomento con questi articoli:
Fioritura Hoya Publicalyx cv.”silver pink”Una macro particolare dei fiori
Questo è la varietà più comune del gruppo pubicalyx.
Questa specie cresce molto bene e veloce. Ha foglie verdi con spruzzi d’argento. I marchi d’argento sulle foglie diventano rosa-argento quando esposti con più luce e sole. I fiori sono profumati e sono simili alla carnosa H., ma con una sfumatura più vicina al colore marrone con un centro rosa. E’ originaria delle Filippine.
Bisogna tenere questa hoya a circa 40°, ma può sopportare il gelo per brevi periodi di tempo.
Per talea si intende generalmente un sistema di riproduzione che sfrutta le enormi proprietà rigenerative dei vegetali, in particolare quella di differenziare il tessuto radicale dal tessuto indifferenziato che si trova in sottilissimi strati sottoepidermici in varie parti della pianta. Generalmente la talea si costituisce a partire di un frammento di ramo, di fusto o di radice ma esiste anche la possibilità che succeda a partire da una singola foglia.
Hoya… detta anche “Fiori di cera”
La tecnica di talea fogliare è molto conosciuta per le sanseviere, le begonie, le saintpaulie e molte piante grasse ma sembra che con le Hoya sia anche molto facile.
O per lo meno, la prima fase è facile, quella della nascita delle radici.
Dopo , le talee fogliari di Hoya richiedono molta pazienza ma sembra che questa fatica venga a volta ripagata.
Ho trovato pochissime informazioni su internet e ancora meno nei libri su questo metodo di riproduzione delle Hoya.
Sappiamo di talee fogliare di Hoya kerrii (il classico cuore di S. Valentino) che hanno impiegato più di due anni per fare nascere una nuova foglia o rametto.
Da qualche tempo ho provato a fare radicare le foglie di tutte le Hoya che mi trovo a casa.
Ho notato che la Hoya carnosa è una specie molto robusta e radica facilmente, come pure la Hoya australis… molto più difficile invece, la Hoya kanyakumariana.
Molto più facile invece, è la talea di piccoli rametti (magari potati perché la hoya madre è diventata troppo voluminosa) immersi in acqua e lasciati per un paio di settimane in posizione ombreggiata.
Sarei felice di leggere le vostre esperienze, quindi se vi va scrivete pure qui in basso nei commenti… grazie!
Per ulteriori informazioni, ti consiglio di leggere questo articolo sul genere Hoya.