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Impollinazione delle Asclepiadaceae

Come impollinare le hoya?

Purtroppo ancora non mi sono cimentato nell’impollinazione delle hoya (la cosiddetta “pianta di cera”), finora ci sono riuscito solo con il genere delle cactacee.

Stamattina quindi ho provato a fare una ricerca con Google ed ho trovato dei risultati interessanti che vi propongo:

La specie hoya più diffusa è la carnosa, presente in diverse varianti, qui vediamo quella classica.
Hoya carnosa

“Cerchiamo di capirci qualcosa… l’impollinazione” dal forum Hoya Mania

Il genere Hoya“, speciale 2013, a cura dell’AIAS

La pianta Hoya” dal blog StranePiante

“Come ottenere i semi di Hoya” dal forum Compagnia del giardinaggio

“Fiore delle Hoya: struttura” dal forum Giardinaggio

Sicuramente la prossima primavera, proverò ad impollinare anche le hoya e metterò qui le foto ed indicazioni utili.

Qualcuno di voi ha già provato?

fioriture, impollinazione

Ferobergia: un’ibridazione impossibile?

Una delle ibridazioni che sto cercando di fare da tanto tempo è proprio questa: tra ferocactus (madre) e leuchtembergia principis (padre).

Finora non ci sono riuscito; a volte perché le piante non fiorivano nello stesso periodo oppure perché c’era poco polline.

Spero quest’anno di riuscirci finalmente! 🙂

Leuchtenbergia – Genere appartenente alla famiglia delle Cactaceae che comprende una sola specie: la Leuchtenbergia principis. Il suo nome pare derivi da Eugene de Beauharnais (1781 - 1824) o da Joseph de Beauharnais, duchi di Leuchtenberg, senza che tuttavia nessuno dei due avesse particolare fama di botanico.  Pianta originaria del Messico, la Leuchtenbergia ha grosse radici dalle quali si apre una rosetta di lunghi rigidi tubercoli a sezione triangolare simili a quelli dell'Agave che hanno all'apice un'areola da cui si apre a sua volta una rosetta di circa 8 spine di consistenza cartacea con una centrale più lunga. Quando i tubercoli basali seccano, lo staccarsi degli stessi dà vita ad un breve fusto.  Il fiore della Leuchtenbergia è imbutiforme e con molti petali; nasce dalle areole dei tubercoli giovani posti al centro della pianta ed ha un colore giallo con petali a volte rossastri all'esterno e un leggero profumo.  La Leuchtenbergia ha delle affinità genetiche piuttosto marcate con i Ferocactus, e sono state prodotte negli ultimi anni forme ibride tra i due generi (Ferobergia).
Ibrido di Ferobergia

Etimologia
Il nome di questo genere ibrido deriva dai nomi contrattati dei due generi genitori: “Ferocactus” e “Leuchtembergia” da cui questa pianta viene originata. La “X” prima del nome significa “ibrido”.

Descrizione
E’ un ibrido intergenere, ottenuto incrociando una delle varie specie di Ferocactus (come femmina) e una Leuchtenbergia principis (come maschio).
Questi ibridi sono molto variabili, grazie alla intersezione di caratteri derivanti dai genitori.
La lunghezza dei tubercoli e delle spine sono molto differenti tra gli ibridi ottenuti, ed infatti si ottengono una grande varietà di forme in coltivazione.
A volte una piantina perde un po’ di clorofilla diventando una pianta grassa variegata.

Solitamente i tubercoli sono più o meno lunghi, a tre lati. Le areole si trovano sulle punte di tubercoli.
Alcuni ibridi di Ferobergia producono piccole gocce di nettare da ghiandole areolari come succede nei Ferocactus.

Le spine invece molto variabili. Alcune piante le hanno lunghe, innocue, simili a quelli di Leuchtenbergia; mentre altri ibridi l hanno corte e robuste, a volte anche uncinate (più simili a quelle dei Ferocactus).

I fiori sono in genere gialli, ma a volte anche rosa o viola.

Coltivazione
Molti appassionati e collezioni di piante grasse, coltivano questo ibrido da seme.
Per la semina, in genere, si utilizza una miscela minerale con una buona capacità di drenaggio.

La frequenza delle annaffiature è quella comune a tutte le piante succulente con particolare attenzione agli ibridi variegati, cioè privi di clorofilla specie se non innestati e quindi su proprie radici. La mancanza di acqua farà la punta dei tubercoli gialla.
Mantenere asciutta la pianta a temperatura non inferiore a 5 ° C in inverno, anche se tollera brevi periodi fino a -5 gradi.

Questo ibrido di Ferobergia ha una forte radice a fittone, e dovrebbe quindi avere un vaso più profondo piuttosto che largo.
Va coltivata a mezz’ombra.

Propagazione
Principalmente per seme ed anche per innesto. Raramente per innesto dei tubercoli.

 

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Fioriture ed impollinazioni incrociate

Impollinare ibridi di trichocereus ed echinopsis

Oggi qui a Roma il tempo è nuvoloso, fra un po’ inizierà a piovere e le temperature si sono abbassate.

I nostri trichocereus ed echinopsis però stanno fiorendo tutti in contemporanea ed allora perché non approfittarne per impollinarli tra di loro? Ho preso quindi un pennellino e mi son divertito a fare l’ape maia! 🙂

Pianta della famiglia delle Cactacee. Il suo nome deriva dal greco "trichòs" (pelo) e da "cereus". Pianta originaria dell'America meridionale, di forma tubolare con ramificazioni o polloni alla base, ha spine areolari corte e fitte e pelose, poste sulle costonature; i suoi fiori, che generalmente fiorisco di notte, sono di colore bianco. Se ne possono contare almeno 40 specie (il genere Trichocereus è stato ora incluso nel genere Echinopsis).
Trichocereus imperialis x grandiflorus
Echinopsis Zucc. è un genere di piante della famiglia delle Cactaceae. Il nome del genere deriva dalla parola greca echinos (riccio di mare) e opsis (aspetto), in riferimento all'aspetto di queste piante, di forma globulare e ricoperte di spine, in modo tale da sembrare simili a ricci di mare. Sono provviste di un fusto globoso, spesso allungato provvisto di costolature per tutta la sua lunghezza nelle quali si sviluppano le spine che altro non sono che le foglie trasformate che nascono da piccole protuberanze dette "areole". I fiori sono molto grandi, appariscenti, di colore per lo più bianco-rosato variamente sfumati e profumati.
Echinopsis rosa pallido x echinopsis fiore rosa-arancio
Sono provviste di un fusto globoso, spesso allungato provvisto di costolature per tutta la sua lunghezza nelle quali si sviluppano le spine che altro non sono che le foglie trasformate che nascono da piccole protuberanze dette "areole". I fiori sono molto grandi, appariscenti, di colore per lo più bianco-rosato variamente sfumati e profumati.
Echinopsis oxygona x ibrido fiore arancione
La loro coltivazione richiede terreno molto poroso e drenante composto di terra concimata e da almeno una sesta parte di sabbia. Vanno poste in vasi non molto grandi e il suo rinvaso dovrà avvenire almeno ogni tre anni. Le innaffiature devono essere fatte solo quando la terra si presenta asciutta; la sua posizione richiede pieno sole e luce; in inverno andranno esposte a una temperatura che non sia inferiore ai 4 °C e le innaffiature sospese del tutto.  La riproduzione avviene per seme su di un terriccio misto a sabbia molto fine e mantenuto umido a una temperatura di 21 °C senza copertura di protezione o per talea tramite i polloni che si sviluppano alla base della pianta.
Trichocereus grandiflorus x ibrido rosa-giallo

Speriamo che escano degli ibridi interessanti e dai colori particolari! 🙂

 

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Astrophytum: impollinazione interspecie

Tentativi di ibridazione interspecie

Qui a Roma è scoppiato ormai il caldo africano… alle 10 di mattina in serra, ci sono già 32°C! …vien voglia di andare al mare!

Nell’attesa, ne ho approfittato della fioritura contemporanea di due piante grasse: un astrophytum ornatum ed un astrophytum asterias cv.superkabuto.

Astrophytum ornatum è una cactacea che fu descritta per la prima volta nel 1828  da Auguste Pyrame De Candolle e chiamata Echinocactus ornatus. E' una specie originaria di areali limitati in Messico (Stati di Querétaro, Hidalgo, Guanajuato e San Luis Potosí) ove cresce ad altitudini comprese tra gli 800 ed i 2.000 metri s.l.m. tra la macchia xerofitica e tra le rocce nei canyon oppure tra le rocce nei boschi di latifoglie. Nello stato di San Luis Potosí é segnalata inoltre una zona zona dover risulta essersi ibridato con altre specie di Astrophytum.  A. ornatum  ha  il corpo grigio-verde, dapprima cilindrico, poi con l'avanzare dell'età colonnare. Può infatti raggiungeree talvolta superare il metro di altezza. Il diametro è di circa 15-30 cm e se visto dall'alto  sembra una stella e da ciò deriva il suo nome. Ha 6-8 costolature più o meno ricoperte di scaglie bianco-argento che formano delle caratteristiche striature. Le costolature sono di solito diritte e talvolta spiralate. Sui bordi delle costolature sono presenti delle areole biancastre sulle quali crescono 5-12 spine non molto lunghe, diritte, gialle o brunastre. I fiori, diurni, giallo pallido, sono grandi 7-10 cm. di diametro e sbocciano più volte nella stagione a partire dall'inizio dell'estate.
Fioritura doppia di astrophytum ornatum
E' infatti caratterizzato da una simmetria perfetta e da areole setose che rafforzano la sua geometria perfetta. La bellezza inoltre è incrementata da puntinature più o meno presenti nel corpo che caratterizzano la specie e le numerosissime cultivar che sono state create grazie alla facilità con cui si ibrida. E' una cactacea globosa, senza spine, originaria del Messico nord-est (Stati di Nuevo León e Tamaulipas) e sud degli Stati Uniti (sud del Texas). L'habitat è caratterizzato da clima caldo temperato, ad una altezza al di sotto dei 500 metri s.l.m. anche se più frequentemente lo troviamo al di sotto dei 200 metri s.l.m. e in aree con precipitazioni medie di 500 mm l'anno. Astrophytum asterias cresce solitamente all'ombra di arbusti spinosi oppure in fessure di rocce e comunque in terreni tendenzialmente calcarei e talvolta in suoli argillosi oppure ghiaosi o salini oppure con PH piuttosto elevato. Ha un fusto pressoché sferico, anche se molto appiattito e concavo al centro del diametro di circa 15 cm in età adulta. Il colore è verde più o meno tendente al grigio con costolature (6-8) divise da solchi più o meno profondi  ed al loro centro si sviluppono delle grandi areole setose più o meno prominenti. I fiori, quasi sempre apicali, sono lunghi circa 3 cm. con un diametro di 6-7 cm dicolore giallo con la parte centrale di un bel rosso. Fra gli Astrophytum è sicuramente una delle specie a crescita più lenta ed è per questo che talvolta lo troviamo innestato per farlo crescere più velocemente.
Fiore di astrophytum asterias cultivar superkabuto

Mi sono armato di pennellino ed ho provato ad impollinare queste due piante.

Fra qualche giorno saprò se questa mia impollinazione incrociata interspecie è andata a buon fine… spero di si! 🙂

In genere, questo tipo di impollinazioni danno luogo ad ibridi interessanti, spesso variegati… staremo a vedere…

ciao!