OT, reportage

Kit fotografico per piante succulente

Migliorare le foto delle nostre amate piante grasse

Spesso mi sono posto il problema di come fotografare le mie piante grasse, mettendo in risalto la pianta stessa e in secondo piano lo sfondo in cui, molte volte, erano presenti altri cactus.

Seguendo un po’ di discussioni sui vari forum “cactofili”, vedevo che molti appassionati e collezionisti come me, fotografavano le loro piante interponendo uno sfondo colorato in tinta unita.
In questo modo, si può poi in “post-produzione” ritagliare la sagoma della pianta o cambiare il colore dello sfondo ma, soprattutto, si da molto risalto alla pianta fotografata.

Dopo diverse soluzioni “fai-da-te” di brevissima durata e scarsi risultati, mi son deciso ad acquistare su Amazon un piccolo set fotografico senza spendere cifre esorbitanti.

Vi faccio quindi vedere alcune delle mie foto ottenute con questo kit fotografico:

L'astrophytum è un genere comune di cactacee che comprende anche numerose cultivar ricercate, coltivate soprattutto in giappone.
Astrophytum myriostigma cv.kikko nudum
Le variegature delle piante grasse sono una caratteristica dovuta alla mancanza, più o meno accentuata, di clorofilla. Questo astrophytum è completamente giallo, diventa di colore arancione se posto in posizione soleggiata.
Astrophytum myriostigma variegato
astrophytum myriostigma hakuun - cultivar giapponese
Astrophytum miriostigma cv.hakuun
Astrophytum myriostigma kikko forma nuda e pollonante.
Polloni di astrophytum kikko

Il kit fotografico che ho acquistato, lo trovate in questo negozio online

Ve lo consiglio se non volete spendere molti soldi ed ottenere delle foto delle vostre piante grasse e succulente più che accettabili e “simil-professionali”. 🙂

Buona coltivazione e… tante foto!!!

coltivazione, schede piante

Quella strana pianta succulenta che…

…cresce rigogliosa sulle nostre costiere mediterranee… dai fiori viola simili a delle margherite… come si chiama?

Spesso mi son fatto questa domanda passeggiando lungo le spiagge salentine…

si tratta del genere Corpobrutus, appartenente alla famiglia delle Aizoaceae, il cui nome deriva dal greco carpo (frutto) e brotos (edule).
“Volgarmente” indicato come fico degli Ottentotti, è conosciuto in Italia anche con il nome di “Unghia di strega“.

In Europa, questo genere di pianta grassa, è rappresentato principalmente da due specie:

  • carpobrutus acinaciformis (in foto);
  • carpobrutus edulis.

Per una descrizione dettagliata di questo genere, vi rimando alla lettura della scheda sul Portale della Flora d’Italia.

Buona lettura! 🙂

innesti

Innesto da tubercolo: i risultati!

A distanza di poco più di un anno, vi mostro i risultati ottenuti con alcuni miei innesti da tubercolo di trichocereus variegati.

L’ordine delle foto segue quello dell’articolo precedente linkato:

cactus tubercolo variegato

cactus innesto tubercolo

Infine l’ultimo trichocereus…
foto un po’ sfocata, ma il cactus è completamente giallo come il pollone che ha sviluppato la pianta madre nell’ultima foto.

cactus-innesti-variegatura

trichocereus sp. variegato - la pianta madre
trichocereus sp. variegato – la pianta madre
semina

Stimolare la germinazione dei semi

Prima di procedere con la semina delle nostre amate piante succulente, è opportuno effettuare uno di questi trattamenti sui semi per favornirne la germinazione:
  • ammollamento in acqua
  • piombatura con fitormoni
  • scarificazione
  • jarovizzazione.
L’ammollamento in acqua consiste nel far assorbire al seme l’umidità necessaria per iniziare la germinazione prima di essere posizionato nel substrato di coltura.
Occorre in questo caso immergere i semi in acqua, da mantenere alla temperatura di germinazione, per 12-48 ore. Nel caso di immersione dei semi per i periodi più lunghi occorre evitare che i semi siano totalmente  immersi appoggiandoli piuttosto su una spugnetta imbevuta oppure su una carta filtro ben bagnata.
Nel caso della piombatura con fitormoni, per anticipare la germinazione dei semi ed ottenere una germinazione completa, occorre immergere  i semi per 12-24 ore in una soluzione contenente acido naftalenacetico (NAA) ed eventualmente con l’aggiunta di un prodotto antiparassitario.
La scarificazione è un metodo che consente nel caso di semi particolarmente duri di favorire (Pediocactus, Sclerocactus, Opuntia ecc.) attraverso piccole incisioni oppure limature, la penetrazione dell’acqua.
Il procedimento può anche essere chimico.
In questo caso si immergono i semi in una soluzione di acido solforico di tipo commerciale e dopo una durata dell’immersione che dipende dalla specie dei semi, questi devono essere ben risciacquati con acqua corrente.
Trattandosi di acido, questo metodo deve essere eseguito con cautela per non danneggiare i semi nel caso in cui restino immersi nella soluzione per un tempo troppo lungo.
La jarovizzazione è invece una tecnica, ideata da Trofim Denisov Lisenko (1898-1976), che riduce il tempo del ciclo vegetativo di una pianta sottoponendone i semi, prima di metterla a dimora nel terreno, a basse temperature.
Questa tecnica consente di estendere più a nord la coltivazione di piante che richiederebbero per il loro ciclo vegetativo climi più caldi. Questo metodo è detto vernalizzazióne. In sostanza, con questa tecnica, la necessità di freddo di una specie, viene soddisfatta mantenendo a bassa temperatura i semi prima di avviare la germinazione.