E’ una mutazione della Lobivia densispina, caratterizzata da una grande radice a fittone.
L’originalità della cultivar “Stern von Lorsch” (Letteralmente Stella di Lorsch) è dovuta alla particolare forma dei petali che sono molto stretti. I fiori infatti ricordano stelle gialle.
Il corpo è ovoidale di colore grigio-verde, verde opaco o marrone-violaceo-verde, cresce fino a 8 cm di altezza e 5 cm di diametro.
Costole: circa 17, più o meno dentate sino a formare tubercoli.
Fiori: I fiori sono giallo-oro con tepali stretti e lunghi fino a 6 cm di lunghezza.
E’ una specie facile da coltivare, ma a crescita molto lenta. Annaffiare regolarmente in estate (senza ristagni) tenere piuttosto asciutto in inverno. PEr stimolare la fioritura può essere necessario aiutarla con un fertilizzante a base di potassio in estate. E’ abbastanza tollerante al freddo se mantenuta asciutta (sino a -5 ° C). Hai bisogno di un’esposizione in pieno sole o mezz’ombra in estate.
La coltivazione non è delle più facili, come tutte le lithops teme l’umidità.
Preferire quindi un terreno sabbioso che si asciuga rapidamente, tenere in vasi piccoli in modo che il pane di terra si asciughi velocemente. Il fiore è di piccole dimensioni rispetto alle altre della stessa specie di colore bianco. La temperatura ideale di coltivazione oscilla tra 25 °C e 4 °C
Esposizione al sole, mezz’ombra o pieno sole filtrato
Crescita lenta, cambia le foglie una volta all’anno
Dare poca acqua in estate, nessuno in inverno (in coltivazione)
La propagazione avviene, nella maggior parte dei casi, per seme.
I frutti come tutte le lithops si aprono quando l’umidità raggiunge livelli ideali per far germinare i semi. Per noi che vogliamo raccoglierli invece basterà lasciarli in acqua per qualche minuto che le tasche del frutto si apriranno e sul fondo del contenitore si raccoglieranno i piccoli semi (1mm).
Come combattere parassiti e malattie delle nostre amate piante grasse
Anche le piante grasse, come tutte le altre piante, sono suscettibili di attacchi di parassiti e malattie (funghi, marciumi ecc.).
I parassiti con i quali mi sono imbattuto più frequentemente, nei miei anni di coltivazione, sono il ragnetto rosso, la cocciniglia e gli afidi.
Il ragnetto rosso
Il ragnetto rosso è un piccolissimo acaro fitofago che trova le condizioni ideali di sviluppo in ambienti eccessivamente caldi e secchi. Può essere causa della perdita di colore delle foglie che tenderanno prima ad ingiallire e poi a seccare. L’azione parassitaria del ragnetto rosso si manifesta con punteggiature e scolorimenti, che possono anche non esere limitati e diffusi su tutta la pianta, e possono conferire un aspetto “bronzato” a foglie e fusti e, nel caso di forti infestazioni, rallentare o bloccare la vegetazione. Le parti colpite possono inoltre andare incontro a suberificazioni e spaccature.
In caso di infestazione occorre effettuare un trattamento con un buon insetticida specifico che periodicamente dovrà essere cambiato in quanto è facile la formazione di ragnetti resistenti. I trattamenti devono poi essere rivolti sia agli insetti adulti sia alle uova. Occorrerà quindi intervenire miscelando un insetticida specifico con un ovicida avendo cura di irrorare bene tutta la pianta e se vi sono foglie anche la pagina inferiore delle stesse.
Oggi esistono in commercio prodotti che riuniscono le due funzioni e cioè quella di acaricida, per distruggere i ragnetti, e quella di ovicida, per distruggere le moltissime uovache l’acaro depone. Tale possibilità rende la lotta molto più agevole in quanto trattando solo con l’acaricida si avrebbe il risultato di abbattere solo la popolazione adulta che, in considerazione del breve ciclo di sviluppo del parassita in pochi giorni si riformerebbe.
Gli afidi sono invece degli insetti di colore verde, nero o giallo che troviamo in estate preferibilmente sui nuovi germogli delle piante con foglie, più raramente li troviamo sulle cactaceae. Anche in questo caso occorrerà irrorare bene le piante con un buon insetticida sistemico.
La cocciniglia cotonosa su un astrophytum digitostigma
Fra gli altri parassiti delle piante grasse è bene combattere la “bastarda” cocciniglia!
Purtroppo ne esistono un centinaio di specie ma, per fortuna, le specie che interessano le cactacee e le piante succulente sono molte di meno.
Le principali si possono riconoscere in quanto assomigliano a piccoli scudetti sulla pianta oppure a piccolissimi batuffoli di cotone. Le cocciniglie schiacciate fanno uscire un liquido giallo-rossastro. Occorre fare attenzione perché le cocciniglie si possono trovare anche fra le radici rendendosi di fatto invisibili all’occhio umano fino a quando le piante arrestano la crescita. In caso di travaso occorre pertanto fare attenzione alla loro presenza.
In caso di infestazione del terreno è opportuno cambiare il substrato e lavare completamente la pianta trattando anche le radici con un idoneo prodotto insetticida.
Le cocciniglie che possono causare notevoli danni alle piante succulente quali:
la deformazione dei fusti,
la proliferazione dei germogli,
l’arresto della crescita.
Essendo le cocciniglie ricoperte da uno strato ceroso così come le loro uova sono faticosamente attaccabili.
Fra i sistemi di lotta si suggerisce la lotta meccanica rimuovendo con un bastoncino di cotone imbevuto in alcool denaturato gli insetti. In caso di infestazioni abbiamo utilizzato con successo Smart® (Malathion) sia per il trattamento esterno delle piante sia per annaffiature preventive e curative del terreno.
Per quanto riguarda i funghi, ne esistono diverse specie, vi suggerisco di procedere con irrorazioni periodiche di fungicidi generici a base di sali di rame.
Altra patologia causata da funghi la rinveniamo in alcune cactaceae quali ad esempio il Mirtillocactus geometrizans. Sul fusto della pianta colonnare compaiono delle macchie clorotiche che possono evolvere, più o meno rapidamente, in marciumi molli scuri. Il marciume inoltre può approfondirsi nei tessuti parenchimatici determinando il disseccarsi di una parte o dell’intera pianta.
In genere la formazione di funghi è favorita da condizioni di alta umidità e da scarsa ventilazione ambientale.
Fate quindi attenzione durante la coltivazione delle vostre piante grasse ed effettuate periodici trattamenti a base di prodotti fungicidi generici soprattutto alla fine della stagione vegetativa quando si preparano le piante per il riposo e quando si apprestano magari a passare la stagione invernale in condizioni di basse temperature e più elevata umidità.