La tecnica del “graft-cut” per affrancare piante precedentemente innestate.
Girovagando su Internet e sui forum dedicati alle piante succulente, ho spesso letto articoli riguardanti la cosiddetta tecnica del “graft-cut” che consente di ri-affrancare piante già innestate.
Non ho mai avuto l’occasione, né la necessita di ricorrere a questa tecnica ma, quest’inverno ho notato che alcuni dei miei cactus innestati su myrtillocactus non se la passavano proprio bene. Il portainnesto infatti, durante la stagione invernale, aveva infatti risentito del freddo e aveva perso il suo vigore vitale.
Ho deciso quindi, di sperimentare questa tecnica del “graft-cut” per la prima volta, solo su alcune piante succulente.
Dopo qualche mese, il risultato è stato sufficiente… purtroppo ho perso un paio di astrophytum, un hanazono ed un superkabuto “snow-white” per marciume… si vede che in questi casi, ho esagerato con le annaffiature.
Procedimento
Innanzitutto ho lavato con cura e disinfettato la lama del coltello utilizzato per il taglio.
Nel caso dell’echinocereus horizontalonius, che vedete nella foto successiva, ho tagliato il portainnesto a 2 cm circa dalla base della pianta, lasciando poi solo il fascio vitale centrale del myrtillocactus.
La superficie di taglio è stata trattata con dell’antibatterico in polvere.
Ho preferito non usare alcun tipo di ormone radicante, neanche quello in polvere, anche se ho letto che molti lo utilizzano.
Data la stagione e le temperature non proprio idonee, ho lasciato cicatrizzare il taglio per ben tre settimane… controllando di tanto in tanto.
Successivamente ho preparato dei vasetti con della pomice di diversa granulometria su cui poi ho adagiato le piante grasse.
Dopo un paio di settimane, approfittando delle giornate in cui la temperatura era più alta, ho iniziato a dare un po’ d’acqua ai vasetti immergendoli in una bacinella fino a quando non vedevo umida la pomice in superficie. Ho continuato così fino all’altro giorno, facendo anche attenzione alla comparsa di cocciniglia, visto che le piante erano al riparo in serra.
L’altro giorno quindi, ho controllato le piante per vedere se avessero cacciato le radici… ed ecco la bella sorpresa!

La foto che vedete è dell’echinocactus horizontalonius.
Il fusto ormai quasi secco al centro è quello del portainnesto, ma se notate bene, alla base della pianta sono nate nuove radici ricoperte da pomice.
L’altra pianta che ho provato ad affrancare con questa tecnica, è un astrophytum myriostigma kikko.
In questo caso però, ho effettuato il taglio a metà dell’altezza della pianta in modo da lasciare la base della stessa ancora innestata sul myrtillocactus.
Anche in questo caso sono spuntate nuove piccole radici:

Spero di aver maggior successo la prossima volta che dovrò ricorrere a questa tecnica del “graft-cut”.
Buona coltivazione! 🙂