coltivazione

Rinvaso di un echinocactus

Storia di un rinvaso

Ho rinvasato la mia pianta di echinocactus grusonii, detto anche “cuscino della suocera”.
Ormai era nel vecchio vaso da più di due anni, il terriccio era molto impoverito (tra l’altro era comune terra da giardino) e la pianta ne risentiva.

Prima però di procedere con il rinvaso, ho svasato l’echinocactus ed ho pulito molto bene le radici liberandole dalla terra vecchia che ormai era ben attaccata.
Non immaginate il tempo che ci ho messo, soprattutto per la paura di spezzare le radici.
Ed allora, eccovi le foto:

Prima del rinvaso bisogna pulire molto bene le radici soprattutto se la pianta è nello stesso vaso da parecchi anni.
Echinocactus grusonii svasato con “radici al vento”

…le radici ben pulite:

Qualche volta bisogna lavare le radici per pulirle bene per liberarle dal terriccio vecchio.
Le radici a nudo dopo una pulizia accurata e paziente.

Ho poi posizionato la pianta grassa sul nuovo vaso fermandola con dei pezzi di polistirolo.
In altri siti e forum, ho visto utilizzare bacchette di legno o piccole canne, ma io ho trovato più comoda questa soluzione:

La pianta grassa, specie se con molte spine, può essere bloccata sul vaso con dei pezzi di polistirolo.
Il mio echinocactus grusonii posizionato sul nuovo vaso

Nella prossima foto potete vedere come la pianta sia ben posizionata sul nuovo vaso.
Sul fondo ovviamente, ho già messo della ghiaietta e terriccio, misto a materiale inerte (prevalentemente pomice, lapillo), a sufficienza per arrivare alle base delle radici.

Adesso le radici dell'echinocactus grusonii avranno nuovo spazio per espandersi e svilupparsi.
Particolare delle radici

Ed ecco il risultato (vaso di 32 cm di diametro):

Il diametro del vaso da usare per il rinvaso della pianta grassa deve essere 3-4 cm maggiore di quello della pianta stessa.
La nuova “casa” per il mio echinocactus
L'echinocactus grusonii appena rinvasato con il substrato fresco composto da terriccio per cactacee e materiale inerte: pomice, lapillo e vermiculite.
Echinocactus grusonii

Alla fine non ho bagnato il terreno, visto che tutte le mie piante grasse e succulente sono ancora in asciutta.

Che ve ne pare? …è uscito un bel lavoro, no? 🙂

Se non l’avere ancora fatto, vi consiglio di leggere anche questo mio articolo sulle regole per rinvasare le vostre piante succulente.

 

semina

Il germinatoio per le piante succulente

Un germinatoio… molto economico e “improvvisato”

Quando ho iniziato a collezionare le piante grasse, ormai nel lontano 2006, non avevo la benché minima idea su come costruire un germinatoio per seminare, durante la stagione invernale, i semi dei cactus e delle succulente… né tantomeno sapevo da dove iniziare e quali materiali mi occorrevano.

Così ho optato per questa soluzione molto “improvvisata” ma, dall’altro lato, molto economica! 🙂

Ho liberato un ripiano della mia libreria ed ho iniziato a sistemare dei bicchieri da caffè, come vedete nella foto, coperti dalla pellicola trasparente (comunemente usata in cucina) e puntando una lampada da comodino sopra di essi.
La lampadina usata è di quelle normali ad incandescenza da 40 watt, collegata poi ad un timer regolabile in modo da garantire 11-12 ore di luce alle semine.

Il germinatoio improvvisato
Il germinatoio improvvisato
I bicchierini da caffè ricoperti da comune pellicola trasparente
I bicchierini da caffè

Nonostante sia stato comunque un primo esperimento, i risultati non sono stati poi tanto male!

Semina di gymnocalycium mazanense v.polycephalum, plantule cresciute ed in ottima forma.
Plantule di gymnocalycium mazanense v.polycephalum
Semina di leuchtembergia principia, plantule cresciute ed in ottima forma.
Plantule di Leuchtembergia principis
Semina di thelocactus setispinus, plantule cresciute ed in ottima forma.
Plantule di thelocactus setispinus
Semina di trichocereus, plantule cresciute ed in ottima forma.
Plantule di trichocereus
Semina di astrophytum myriostigma v.tulensis, plantule cresciute ed in ottima forma.
Plantule di astrophytum myriostigma v.tulensis
Semina di astrophytum asterias, plantule cresciute ed in ottima forma.
Plantule di astrophytum asterias
Semina di astrophytum ornatum, plantule cresciute ed in ottima forma.
Plantule di astrophytum ornatum
Semina di escobaria tubercolosa forma gigantea, plantule cresciute ed in ottima forma.
Plantule di escobaria tubercolosa forma gigantea
Semina di euphorbia obesa, plantule cresciute ed in ottima forma.
Plantule di euphorbia obesa
Semina di gymnocalycium natalie, plantule cresciute ed in ottima forma.
Plantule di gymnocalycium natalie
Semina di gymnocalycium mazanense v.polycephalum, plantule cresciute ed in ottima forma.
Plantule di gymnocalycium mazanense v.polycephalum
Semina di gymnocalycium mesopotamicum (3 mesi), plantule cresciute ed in ottima forma.
Plantule di gymnocalycium mesopotamicum (3 mesi)
Semina di leuchtenbergia principis (3 mesi), plantule cresciute ed in ottima forma.
Plantule di leuchtenbergia principis (3 mesi)
Semina di trichocereus ibridi, plantule cresciute ed in ottima forma.
Plantule di trichocereus ibridi

 

Tralasciando il terriccio, che come potete vedere era molto organico e quindi facilmente soggetto all’insorgenza di muffe ed alghe…

Che ne dite?